7 – Terremoto dell’Aquila – Piccone: «Opportunità per la Marsica»

Angelo Venti
Angelo Venti
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Il cortocircuito di Celano rischia di fulminare anche altri comuni marsicani. La scossa iniziale è stata provocata dalla pubblicazione dell’inchiesta a puntate di SITe.it sui grandi impianti fotovoltaici presenti nella Marsica. Con essa si sono resi pubblici i retroscena poco edificanti dell’emendamento, presentato da nove senatori abruzzesi, spacciato come “misure in favore dei territori colpiti dal sisma del 6 aprile 2009″ e invece finalizzato a produrre – in un comune che terremotato non è – un’ingiustificata lievitazione degli incentivi pari ad almeno 181 milioni di euro aggiuntivi. Un vero e proprio atto di sciacallaggio istituzionale che ha trasformato in legale quello che nel resto d’Italia è illegale. Un colpaccio che probabilmente va anche oltre i confini celanesi e che ora rischia di mandare in tilt un meccanismo ben oliato e che finora ha superato più di un collaudo.

Più di un elemento, infatti, fa ritenere che il “saccheggio autorizzato” d’incentivi pubblici innescato dall’emendamento vergogna potrebbe avere dimensioni più ampie. Da una nostra prima e sommaria verifica risulta che nell’intera provincia dell’Aquila sono ben 18 i grandi impianti a terra che hanno i requisiti propedeutici per poter accedere ai ricchi incentivi previsti in tale emendamento. Solo 2 risultano nei comuni terremotati e ben 16 sono quelli fuori dai confini del cratere. Questi i Comuni: Balsorano, Barrea, Cansano, Castelvecchio Subequo, Celano, Cerchio, Collarmele, Collelongo, Corfinio, Lecce nei Marsi, Villavallelonga. Ricordiamo ancora una volta un dato importante: per questi impianti i Comuni figurano come Soggetti responsabili presso il Gse, organismo che, nell’arco dei 20 anni di funzionamento dell’impianto, trasferisce loro milioni di euro di incentivi pubblici. Solo una minima parte di queste entrate restano agli enti locali, il grosso viene da loro trasferito a società private che a volte – come nel caso di Celano – risultano controllate da società anonime straniere.

E’ nostra intenzione approfondire la storia di ognuno di questi impianti e ad ognuno dei singoli Comuni chiediamo, ufficialmente, di rendere disponibile tutta la documentazione relativa alle singole pratiche in cui le stesse amministrazioni comunali figurano nel ruolo di Soggetti responsabili. Negli articoli precedenti ci siamo già occupati del mega impianto di Celano, con il prossimo articolo

8 – Fotovoltaico: Cerchio magico

passeremo all’analisi dell’iter dei primi 5 di questi nuovi impianti. Intanto, di seguito, forniamo i principali elementi emersi con questa ricerca esplorativa.

Luigi Lusi
Luigi Lusi

LA STORIA

Contents
Il cortocircuito di Celano rischia di fulminare anche altri comuni marsicani. La scossa iniziale è stata provocata dalla pubblicazione dell’inchiesta a puntate di SITe.it sui grandi impianti fotovoltaici presenti nella Marsica. Con essa si sono resi pubblici i retroscena poco edificanti dell’emendamento, presentato da nove senatori abruzzesi, spacciato come “misure in favore dei territori colpiti dal sisma del 6 aprile 2009″ e invece finalizzato a produrre – in un comune che terremotato non è – un’ingiustificata lievitazione degli incentivi pari ad almeno 181 milioni di euro aggiuntivi. Un vero e proprio atto di sciacallaggio istituzionale che ha trasformato in legale quello che nel resto d’Italia è illegale. Un colpaccio che probabilmente va anche oltre i confini celanesi e che ora rischia di mandare in tilt un meccanismo ben oliato e che finora ha superato più di un collaudo.Più di un elemento, infatti, fa ritenere che il “saccheggio autorizzato” d’incentivi pubblici innescato dall’emendamento vergogna potrebbe avere dimensioni più ampie. Da una nostra prima e sommaria verifica risulta che nell’intera provincia dell’Aquila sono ben 18 i grandi impianti a terra che hanno i requisiti propedeutici per poter accedere ai ricchi incentivi previsti in tale emendamento. Solo 2 risultano nei comuni terremotati e ben 16 sono quelli fuori dai confini del cratere. Questi i Comuni: Balsorano, Barrea, Cansano, Castelvecchio Subequo, Celano, Cerchio, Collarmele, Collelongo, Corfinio, Lecce nei Marsi, Villavallelonga. Ricordiamo ancora una volta un dato importante: per questi impianti i Comuni figurano come Soggetti responsabili presso il Gse, organismo che, nell’arco dei 20 anni di funzionamento dell’impianto, trasferisce loro milioni di euro di incentivi pubblici. Solo una minima parte di queste entrate restano agli enti locali, il grosso viene da loro trasferito a società private che a volte – come nel caso di Celano – risultano controllate da società anonime straniere. E’ nostra intenzione approfondire la storia di ognuno di questi impianti e ad ognuno dei singoli Comuni chiediamo, ufficialmente, di rendere disponibile tutta la documentazione relativa alle singole pratiche in cui le stesse amministrazioni comunali figurano nel ruolo di Soggetti responsabili. Negli articoli precedenti ci siamo già occupati del mega impianto di Celano, con il prossimo articolo8 – Fotovoltaico: Cerchio magicopasseremo all’analisi dell’iter dei primi 5 di questi nuovi impianti. Intanto, di seguito, forniamo i principali elementi emersi con questa ricerca esplorativa. A far aumentare le domande ci pensa lo stesso Piccone quando in una conferenza stampa sul Parco fotovoltaico di Celano esordì con questa dichiarazione:« Con questa attività mi sono giocato tutta la mia seconda legislatura e rimarco che è stata una grande opportunità non solo per la città di Celano, ma per tutto il territorio marsicano »L’APPELLO DI SITe.it – L’inchiesta che stiamo conducendo è scivolosa e molto complessa, richiede pertanto un impegno notevole ed è necessario l’aiuto di tutti. I nostri lettori possono collaborare in tante maniere: segnalando nuovi elementi o eventuali imprecisioni che saremo ben lieti di correggere, oppure aiutandoci nella diffusione e condivisione dei contenuti. I colleghi della stampa possono – gratuitamente – rilanciare  l’inchiesta o approfondire i dati e le notizie che con essa pubblichiamo: unico vincolo la citazione della fonte e il link all’articolo originario. Agli amministratori pubblici chiediamo qualcosa di più. Incontriamo molte difficoltà nel reperimento della documentazione depositata nei vari Comuni (iter autorizzativi, convenzioni ecc.). Ad essi pertanto rivolgiamo – anche solo per una questione di trasparenza – un appello a rendere disponibile tale documentazione, magari veicolando in “evidenza” la sua pubblicazione sui siti istituzionali dei rispettivi enti locali, dove per legge dovrebbe già essere. I singoli consiglieri comunali, invece, possono aiutarci richiedendo direttamente ai rispettivi comuni tali documenti e rendendoli disponibili. Infine un ultimo punto: il costo di questa inchiesta, come potete immaginare, non è indifferente e quindi chiediamo – ai lettori che vogliono e che possono – di sostenerla economicamente anche solo con contribuzioni minime. Per gli imprenditori è possibile farlo anche attraverso l’acquisto di spazi promozionali sul nostro sito. Questi i nostri contatti: redazione@site.it – 336.400692

«Una unica proposta che raccoglie una serie di misure riguardanti i territori abruzzesi colpiti dal sisma del 6 aprile 2009». Così il senatore Luigi Lusi presentava il maxi emendamento 2.10000 nella riunione della Commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio, approvato e inserito nella legge n. 10 del 26 febbraio 2011. All’art. 2 comma 3-novies, tale legge prevede una serie di deroghe per l’accesso ai ricchi incentivi del Secondo conto energia, per gli impianti fotovoltaici proposti da “enti locali della provincia dell’Aquila” che, alla data di entrata in vigore della legge, “abbiano ottenuto il preventivo di connessione o la S.T.M.G. di cui alla delibera A.E.E.G. 99/08.” [ Per maggiori dettagli clicca QUI ]

I senatori abruzzesi che hanno presentato il maxi emendamento n. 2.10000
I senatori abruzzesi che hanno presentato il maxi emendamento n. 2.10000

IL PRIMO SOSPETTO

il dubbio che il richiamo al terremoto sia solo un pretesto nasce proprio dalla illogicità dei confini geografici indicati nell’emendamento. Benché sia presentato come misura per i “territori abruzzesi colpiti dal sisma del 6 aprile 2009”, con l’emendamento da un lato si estendono gli effetti a tutta la provincia dell’Aquila (108 il totale dei comuni, di cui solo 42 inseriti nell’elenco di quelli terremotati) e dall’altro si escludono proprio 15 comuni colpiti dal sisma: per la precisione 8 in provincia di Teramo e 7 in quella di Pescara. E già questo era sufficiente ad indurre i 9 senatori (e tutta l’aula di Palazzo Madama) ad una maggiore attenzione prima di approvare l’emendamento.

Filippo Piccone
Filippo Piccone

IL SECONDO SOSPETTO

A far aumentare le domande ci pensa lo stesso Piccone quando in una conferenza stampa sul Parco fotovoltaico di Celano esordì con questa dichiarazione:

« Con questa attività mi sono giocato tutta la mia seconda legislatura e rimarco che è stata una grande opportunità non solo per la città di Celano, ma per tutto il territorio marsicano »

E siamo a due. Ed è proprio l’illogicità dei confini territoriali fissati nell’emendamento, insieme a questa dichiarazione di Piccone, che ci hanno spinto a cercare una risposta a questa domanda: quanti e quali sono gli impianti in provincia dell’Aquila che potrebbero avere i requisiti minimi per beneficiare dei grossi vantaggi previsti nell’emendamento?

I CRITERI DI RICERCA

Per tale verifica abbiamo utilizzato questi criteri minimi, desunti dai paletti fissati proprio nell’emendamento: 1) il Soggetto responsabile dell’impianto è un ente locale; 2) l’impianto deve essere nella provincia dell’Aquila; 3) l’impianto deve risultare nell’elenco dei beneficiari del Secondo conto energia. Come ulteriore filtro – per escludere gli impianti di piccola taglia istallati su edifici pubblici e concentrare l’attenzione solo sui grossi impianti a terra – sono stati presi in considerazione solo quelli di potenza superiore a 200 kw. Precisiamo, infine, che anche in presenza di questi requisiti, non si ha la certezza automatica che tali impianti hanno effettivamente usufruito dei vantaggi dell’emendamento. Tranne ovviamente, quello di Celano, dove a rivendicarlo orgogliosamente è lo stesso Filippo Piccone.

I RISULTATI

Nell’intera provincia dell’Aquila risultano 18 grossi impianti a terra che potrebbero aver usufruito dei ricchi incentivi previsti nell’emendamento, di cui solo 2 nei comuni terremotati e 16 fuori dai confini del cratere.

Impianti dentro il cratere – All’interno del cratere troviamo solo Collarmele e Castelvecchio Subequo. Su questi comuni sono però necessarie alcune precisazioni. Collarmele (pioniere nell’accesso agli incentivi per eolico, fotovoltaico, biomasse) è un comune borderline situato nel Fucino: già nel 2009 il suo inserimento nell’elenco dei comuni terremotati suscitò non poche perplessità. Castelvecchio Subequo: se si confrontano i 372mila euro d’incentivi che questo Comune ha percepito nel 2015 dal Gse (stesso discorso vale per Barrea) con quelli percepiti da impianti di analoga potenza (dove le entrate dal Gse sono superiori ai 500mila euro l’anno per Mw istallato), se ne deduce che probabilmente tale impianto non ha usufruito delle tariffe incentivanti maggiorate, previste dall’emendamento.

Impianti fuori il cratere – Sono 16 gli impianti di cui ben 13 situati in comuni marsicani: a Celano, Collelongo, Villavallelonga e Lecce nei Marsi troviamo un impianto per comune, a cui si aggiungono 5 impianti di Cerchio e altri 4 di Balsorano. Infine 1 impianto è a Barrea (Parco nazionale d’Abruzzo), 1 a Corfinio e 1 a Cansano, nel sulmontino.

Per le potenze istallate questo è il risultato totale: 5 Mw dentro il cratere e 37 Mw fuori. Stessa sproporzione per le entrate dal Gse nel 2015: 2 milioni 561mila euro dentro al cratere, oltre 10 milioni di euro fuori, a cui dall’anno prossimo si aggiungeranno anche quelle dell’impianto di Celano, che porteranno le entrate totali stimate a quasi 25 milioni di euro l’anno. Una somma dieci volte superiore a quella dei comuni nel cratere, in cui, tra l’altro, è incluso anche Collarmele con i suoi 4 Mw e 2 milioni e 189mila euro di entrate…

SCHEDE PER SINGOLO COMUNE

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CASTELVECCHIO SUBEQUO – Per il Secondo conto energia risulta un solo impianto a terra con Soggetto responsabile il Comune, entrato in esercizio il 5 luglio 2013. La potenza complessiva istallata è di quasi 1 Mw. Nel 2015 il Comune ha incassato dal Gse un totale di 372mila euro.

COLLARMELE Per il Secondo conto energia risulta un solo impianto a terra in cui il Soggetto responsabile è il Comune, entrato in esercizio il 30 novembre 2011. Potenza istallata 4 Mw. Nel 2015 il Comune ha incassato dal Gse un totale di 2 milioni e 189mila euro.

BALSORANO – Per il Secondo conto energia risultano 4 grossi impianti a terra in cui il Soggetto responsabile è il Comune, entrati in esercizio tutti l’8 gennaio 2013. La potenza complessiva istallata è di 2 Mw. Nel 2015 il Comune ha incassato dal Gse un totale di 1 milione e 868mila euro.

BARREA – Per il Secondo conto energia risulta un solo grosso impianto a terra in cui il Soggetto responsabile è il Comune, entrato in esercizio il 24 aprile 2013. La potenza complessiva istallata è di quasi 1 Mw. Nel 2015 il Comune ha incassato dal Gse un totale di 362mila euro.

CANSANO – Per il Secondo conto energia risulta un solo grosso impianto a terra in cui il Soggetto responsabile è il Comune, entrato in esercizio il 29 giugno 2011. La potenza complessiva istallata è di quasi 1 Mw. Nel 2015 il Comune ha incassato dal Gse un totale di 521mila euro.

CELANO Per il Secondo conto energia esiste un solo grosso impianto a terra in cui il Soggetto responsabile è il Comune. La potenza istallata è di 20 Mw. Le entrate stimate per l’impianto nell’arco dei 20 anni sono di circa 213 milioni di euro da incentivi del Gse e 73 milioni dalla vendita di energia. Il totale dei trasferimenti dal Gse al Comune per il 2015 non può essere disponibile poiché l’impianto risulta entrato in esercizio solo dall’11 maggio 2016. Le entrate stimate per ogni anno sono pari a circa 14 milioni e 300mila euro.

CERCHIO Per il Secondo conto energia risultano 5 grossi impianti a terra in cui il Soggetto responsabile è il Comune, tutti entrati in esercizio il 28 dicembre 2011. La potenza complessiva istallata e di 5 Mw. Nel 2015 il Comune ha incassato dal Gse un totale di 2 milioni e 667mila euro.

COLLELONGO – Per il Secondo conto energia risulta un solo grosso impianto a terra in cui il Soggetto responsabile è il Comune, entrato in esercizio il 20 dicembre 2011. La potenza istallata è di 3 Mw. Nel 2015 il Comune ha incassato dal Gse un totale di 1 milione e 593mila euro.

CORFINIO Per il Secondo conto energia risulta un solo grosso impianto a terra in cui il Soggetto responsabile è il Comune, entrato in esercizio il 30 giugno 2011. La potenza complessiva istallata è di quasi 1 Mw. Nel 2015 il Comune ha incassato dal Gse un totale di 521mila euro.

LECCE NEI MARSI – Per il Secondo conto energia risulta un solo impianto a terra in cui il Soggetto responsabile è il Comune, entrato in esercizio il 27 dicembre 2011. La potenza istallata è di 1 Mw. Nel 2015 il Comune ha incassato dal Gse un totale di 528mila euro.

VILLAVALLELONGA – Per il Secondo conto energia risulta un solo grosso impianto a terra in cui il Soggetto responsabile è il Comune, entrato in esercizio il 20 dicembre 2011. La potenza istallata è di 3 Mw. Nel 2015 il Comune ha incassato dal Gse un totale di 1 milione e 589mila euro.


Il prossimo articolo:

8 – Fotovoltaico: CERCHIO MAGICO

I precedenti articoli dell’inchiesta:

1 – Parte l’inchiesta «La Marsica baciata dal sole»

2 – Fotovoltaico nella Marsica: i dati di partenza

3- Fotovoltaico a Celano: il colpaccio di Piccone

4 – Trovato l’inganno, fatta la legge: Terremoto a L’Aquila e incentivi a Celano

4b – SCHEDE: i nove Senatori firmatari del maxi emendamento 2.10000

4c – 4c – Comma 3-Novies: commento al testo

5 – Celano green energy: spunta l’anonima …e le banche

6 – La Marsica e il “Partito dell’energia”

Sullo stesso argomento:

[paypal-donation purpose=”La Marsica baciata dal sole” reference=”Articolo 4″]

L’APPELLO DI SITe.it – L’inchiesta che stiamo conducendo è scivolosa e molto complessa, richiede pertanto un impegno notevole ed è necessario l’aiuto di tutti. I nostri lettori possono collaborare in tante maniere: segnalando nuovi elementi o eventuali imprecisioni che saremo ben lieti di correggere, oppure aiutandoci nella diffusione e condivisione dei contenuti. I colleghi della stampa possono – gratuitamente – rilanciare  l’inchiesta o approfondire i dati e le notizie che con essa pubblichiamo: unico vincolo la citazione della fonte e il link all’articolo originario. Agli amministratori pubblici chiediamo qualcosa di più. Incontriamo molte difficoltà nel reperimento della documentazione depositata nei vari Comuni (iter autorizzativi, convenzioni ecc.). Ad essi pertanto rivolgiamo – anche solo per una questione di trasparenza – un appello a rendere disponibile tale documentazione, magari veicolando in “evidenza” la sua pubblicazione sui siti istituzionali dei rispettivi enti locali, dove per legge dovrebbe già essere. I singoli consiglieri comunali, invece, possono aiutarci richiedendo direttamente ai rispettivi comuni tali documenti e rendendoli disponibili. Infine un ultimo punto: il costo di questa inchiesta, come potete immaginare, non è indifferente e quindi chiediamo – ai lettori che vogliono e che possono – di sostenerla economicamente anche solo con contribuzioni minime. Per gli imprenditori è possibile farlo anche attraverso l’acquisto di spazi promozionali sul nostro sito. Questi i nostri contatti: redazione@site.it336.400692

 

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