4 – Trovato l’inganno, fatta la legge: Terremoto a L’Aquila e incentivi a Celano

Angelo Venti
Angelo Venti
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I senatori abruzzesi che hanno presentato il maxi emendamento n. 2.10000

A Celano 286 milioni di euro per un mega impianto fotovoltaico. Arrivano grazie alle “misure riguardanti i territori abruzzesi colpiti dal sisma del 6 aprile”, inserite nella Legge n. 10 del 26 febbraio 2011.

A rendere possibile il miracolo è un emendamento presentato dai senatori Filippo Piccone (all’epoca anche sindaco di Celano) e Paolo Tancredi. Il testo, immutato, è stato poi inserito in un maxi emendamento ad hoc firmato da 9 senatori abruzzesi: Fabrizio Di Stefano, Giovanni Legnini, Luigi Lusi, Franco Marini, Alfonso Mascitelli, Claudio Micheloni, Andrea Pastore, Filippo Piccone, Paolo Tancredi. [ per le schede dei senatori clicca QUI ]

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NOTA – In assenza di cifre ufficiali disponibili, tutti i valori stimati riportati in tabella sono il risultato di uno studio di massima commissionato nel 2014 da site.it a un tecnico specializzato. Li prendiamo a riferimento, fino a prova contraria.

DI COSA STIAMO PARLANDO

Il mega Parco fotovoltaico entrato in funzione quest’anno a Celano – definito a ragione come la più grande centrale realizzata in Europa da una pubblica amministrazione – è un’opera che conquista molti record:

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A Celano 286 milioni di euro per un mega impianto fotovoltaico. Arrivano grazie alle “misure riguardanti i territori abruzzesi colpiti dal sisma del 6 aprile”, inserite nella Legge n. 10 del 26 febbraio 2011.A rendere possibile il miracolo è un emendamento presentato dai senatori Filippo Piccone (all’epoca anche sindaco di Celano) e Paolo Tancredi. Il testo, immutato, è stato poi inserito in un maxi emendamento ad hoc firmato da 9 senatori abruzzesi: Fabrizio Di Stefano, Giovanni Legnini, Luigi Lusi, Franco Marini, Alfonso Mascitelli, Claudio Micheloni, Andrea Pastore, Filippo Piccone, Paolo Tancredi. [ per le schede dei senatori clicca QUI ]DI COSA STIAMO PARLANDOUNA LEZIONE ESEMPLAREIL RETROSCENA DEI SOLDI PER IL SISMA FINITI A CELANONon si finisce mai di imparare. Quando viene approvata la Legge n. 10 del 26 febbraio 2011, è passato appena un anno dalla protesta delle carriole e dalla pubblicazione sulla stampa delle intercettazioni degli imprenditori che ridevano la notte del terremoto. La nuova legge recepisce il maxi emendamento 2.10000, che raccoglie in un’unica proposta una serie di “misure riguardanti i territori abruzzesi colpiti dal sisma del 6 aprile 2009”. L’emendamento viene presentato dai 9 senatori abruzzesi nella seduta dell’11 febbraio della Commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio, durante il dibattito per la conversione in legge del Decreto n. 225 del 29 dicembre 2010, noto come “Mille proroghe”.TROVATO L’INGANNO, FATTA LA LEGGE«Agli enti locali della provincia dell’Aquila, soggetti responsabili di impianti fotovoltaici, che alla data di entrata in vigore del presente provvedimento abbiano ottenuto il preventivo di connessione o la S.T.M.G. di cui alla delibera A.E.E.G. 99/08, continuano ad applicarsi, anche in deroga a quanto enunciato nel comma 2 dell’articolo 19 del decreto ministeriale 6 agosto 2010, le condizioni previste per gli impianti fotovoltaici di cui all’articolo 2, comma 173 della legge finanziaria 2008, n. 244 del 28 dicembre 2007, nonché le tariffe incentivanti (art. 6, D.M. 19.02.2007) previste per gli impianti entranti in esercizio entro il 31 dicembre 2010». [ Per il testo commentato clicca QUI ] 5 – Celano green energy: spunta l’anonima L’APPELLO DI SITe.it – L’inchiesta che stiamo conducendo è scivolosa e molto complessa, richiede pertanto un impegno notevole ed è necessario l’aiuto di tutti. I nostri lettori possono collaborare in tante maniere: segnalando nuovi elementi o eventuali imprecisioni che saremo ben lieti di correggere, oppure aiutandoci nella diffusione e condivisione dei contenuti. I colleghi della stampa possono – gratuitamente – rilanciare  l’inchiesta o approfondire i dati e le notizie che con essa pubblichiamo: unico vincolo la citazione della fonte e il link all’articolo originario. Agli amministratori pubblici chiediamo qualcosa di più. Incontriamo molte difficoltà nel reperimento della documentazione depositata nei vari Comuni (iter autorizzativi, convenzioni ecc.). Ad essi pertanto rivolgiamo – anche solo per una questione di trasparenza – un appello a rendere disponibile tale documentazione, magari veicolando in “evidenza” la sua pubblicazione sui siti istituzionali dei rispettivi enti locali, dove per legge dovrebbe già essere. I singoli consiglieri comunali, invece, possono aiutarci richiedendo direttamente ai rispettivi comuni tali documenti e rendendoli disponibili. Infine un ultimo punto: il costo di questa inchiesta, come potete immaginare, non è indifferente e quindi chiediamo – ai lettori che vogliono e che possono – di sostenerla economicamente anche solo con contribuzioni minime. Per gli imprenditori è possibile farlo anche attraverso l’acquisto di spazi promozionali sul nostro sito. Questi i nostri contatti: redazione@site.it – 336.400692

[ vedi: 3 – Il colpaccio di Piccone ]

Questo impianto rientra nel Secondo conto energia a tempo scaduto e, nonostante sia istallato a terra su una superficie agricola di 40 ettari, ottiene le tariffe incentivanti per quelli integrati sui tetti: le più alte in assoluto. Cento milioni resteranno al Comune, gli altri 186 saranno girati a rate, in venti anni, alla Celano green energy, una Società controllata a sua volta dalla Lux renewable holdings Sa, società anonima con sede in Lussembugo.

Iter dell’impianto e storia delle società coinvolte saranno approfondite nel prossimo articolo: 5 – Celano green energy: spunta l’anonima

Roma 22-10-2014. Senato-Aula: comunicazioni del Presidente del Consiglio Renzi sul Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre. Nella foto Aula del Senato durante la seduta
Roma 22-10-2014. Senato-Aula: comunicazioni del Presidente del Consiglio Renzi sul Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre. Nella foto Aula del Senato durante la seduta

UNA LEZIONE ESEMPLARE

La storia di questo Parco fotovoltaico è la dimostrazione di come un provvedimento legislativo ben calibrato – in questo caso grazie alle deroghe alle leggi dello Stato chieste e ottenute in nome dei 309 morti del sisma aquilano – produce, anche a distanza di anni, i suoi effetti positivi a favore di società anonime e di comuni posti al di fuori delle zone colpite. Una soluzione creativa – quella applicata a Celano – capace di trasformare una catastrofe per altri in opportunità per se stessi. Una originale variante del “Modello L’Aquila”, da tener presente anche per gli interventi nelle zone colpite dal terremoto – ancora in corso – del Centro Italia. E, perché no, nel dibattito sul “Progetto Casa Italia”, il grande programma del governo per la messa in sicurezza dell’intero territorio nazionale. Ma torniamo all’Aquila.

IL RETROSCENA DEI SOLDI PER IL SISMA FINITI A CELANO

corteoNon si finisce mai di imparare. Quando viene approvata la Legge n. 10 del 26 febbraio 2011, è passato appena un anno dalla protesta delle carriole e dalla pubblicazione sulla stampa delle intercettazioni degli imprenditori che ridevano la notte del terremoto. La nuova legge recepisce il maxi emendamento 2.10000, che raccoglie in un’unica proposta una serie di “misure riguardanti i territori abruzzesi colpiti dal sisma del 6 aprile 2009”. L’emendamento viene presentato dai 9 senatori abruzzesi nella seduta dell’11 febbraio della Commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio, durante il dibattito per la conversione in legge del Decreto n. 225 del 29 dicembre 2010, noto come “Mille proroghe”.

Filippo Piccone
Filippo Piccone

Il SINDACO SENATORE

Una strategia, degna “dell’astuto Ulisse” applicata con determinazione. Un caso da manuale. Piccone è anche sindaco di Celano e con il comune pensa di realizzare un mega Parco fotovoltaico: il progetto, però, non ha alcun requisito per rientrare nei ricchi incentivi previsti dal Gse per il Secondo conto energia, ormai scaduto nel dicembre 2010.

Piccone Sindaco non si perde d’animo e indossa le vesti del Piccone Senatore: l’occasione è il dibattito per la conversione in legge del  Decreto legge n. 225, noto come “Mille proroghe”. Piccone, insieme a Paolo Tancredi presenta l’emendamento n. 1.183 che – nel corso del dibattito in Commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio – viene inserito e blindato con il maxi emendamento 2.10000. Viene presentato in aula dal senatore Luigi Lusi, manco a dirlo, come “misure riguardanti i territori abruzzesi colpiti dal sisma del 6 aprile 2009”.

TROVATO L’INGANNO, FATTA LA LEGGE

L’emendamento originario viene così approvato, senza alcuna modifica, con la Legge 10 del 26 febbraio 2011. Il gioco è fatto. In tale legge, all’articolo 2 troviamo il comma 3-novies. Questo il testo:

«Agli enti locali della provincia dell’Aquila, soggetti responsabili di impianti fotovoltaici, che alla data di entrata in vigore del presente provvedimento abbiano ottenuto il preventivo di connessione o la S.T.M.G. di cui alla delibera A.E.E.G. 99/08, continuano ad applicarsi, anche in deroga a quanto enunciato nel comma 2 dell’articolo 19 del decreto ministeriale 6 agosto 2010, le condizioni previste per gli impianti fotovoltaici di cui all’articolo 2, comma 173 della legge finanziaria 2008, n. 244 del 28 dicembre 2007, nonché le tariffe incentivanti (art. 6, D.M. 19.02.2007) previste per gli impianti entranti in esercizio entro il 31 dicembre 2010». [ Per il testo commentato clicca QUI ]
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IL PANINO PERFETTO – I milioni in ballo sono tanti e non si possono correre rischi. Non ci si limita quindi a presentare semplicemente il maxi emendamento come “misure riguardanti i territori abruzzesi colpiti dal sisma del 6 aprile 2009”. Con la blindatura si va oltre: molto oltre. Per essere sicuri di fare ingoiare all’aula le deroghe sul fotovoltaico, viene farcito un bel panino a cui deve risultare difficile resistere: il comma 3-novies con le deroghe per il fotovoltaico è infilato in mezzo al provvedimento (3-octies.) per “contribuire alla ripresa economica delle zone colpite dagli eventi sismici nel mese di aprile 2009 e addirittura il provvedimento (3-decies), che istituisce il 6 aprile come “Giornata della memoria per le vittime del sisma”. Quest’ultimo, per la cronaca, presentato dallo stesso Piccone, insieme a Luigi Lusi. E il piatto è pronto per essere servito all’aula. Che approva.

UN DIBATTITO SURREALE – Sarà stata la fretta, la fame che incombeva o la fatica dell’alto numero di proroghe e deroghe da votare, fatto sta che nessuno si accorge del contenuto reale di quello che andavano ad approvare [ Per il resoconto ufficiale del dibattito in aula clicca QUI e leggi a pag.4]. Nessuno fa notare che la deroga proposta da Piccone non ha alcuna giustificazione e stride con la scelta del governo di ridurre e porre un freno agli incentivi. Nessuno verifica se nei comuni del cratere ci sono in progetto impianti che necessitano di questo aiuto legislativo, nessuno fa notare che c’è differenza geografica tra “Provincia dell’Aquila” e “Cratere del sisma dell’Aquila“, nessuno si accorge che così ad essere esclusi dai benefici sono proprio 15 comuni del cratere, nessuno nota che comunque Celano non è compreso tra i comuni terremotati. Non solo: nessuno si preoccupa di verificare gli effetti economicamente devastanti e ingiustificati di alcune delle deroghe introdotte. Eppure tra gli stessi firmatari del maxi emendamento figurano due avvocati (di cui uno diventerà Vicepresidente del Csm), un notaio, un ingegnere, un medico, un farmacista, un dirigente, un sindacalista di lungo corso (proposto pure per la Presidenza della Repubblica) e infine Piccone: imprenditore.

99 PAROLE CHE PER CELANO VALGONO 181 MILIONI DI EURO Tante sono le parole che compongono l’emendamento di Piccone e a tanto ammonta il costo per la collettività l’applicazione della nuova legge al solo impianto fotovoltaico realizzato a Celano: quasi 2 milioni a parola. Senza l’approvazione dell’emendamento, quell’impianto entrato in esercizio nel maggio 2016 non aveva nessun requisito per accedere ai ricchi incentivi del Secondo conto energia: solo questo scherzetto vale, a voler essere prudenti, almeno 124 milioni di euro.

Ma spulciando bene tra quelle 99 parole con tutti i rimandi a commi e articoli di legge, ci si accorge che Piccone ottiene anche di calcolare le tariffe incentivanti non con l’indice degli impianti a terra (come è quello di Celano), ma con l’indice di quelli montati sui tetti: le più alte in assoluto. Uno scherzo che – innalzando l’indice per il calcolo delle tariffe da 0,36 a 0,44 – vale altri 57 milioni di euro: una cifra aggiuntiva che – da sola – è di molto superiore al costo di costruzione dell’intero impianto. Se si confronta quello di Celano con gli incentivi spettanti a un qualsiasi altro analogo impianto realizzato con la normativa applicata nel resto d’Italia, per Celano si registra così una lievitazione degli incentivi di almeno 181 milioni di euro.

I MORTI DELL’AQUILA COME PRETESTO

Ma non è detto che Celano sia il solo Comune della provincia ad averne usufruito.

Le deroghe ottenute da Piccone grazie alle “misure riguardanti i territori abruzzesi colpiti dal sisma del 6 aprile 2009”  sono in realtà per tutti gli “enti locali della provincia dell’Aquila”. Paradossalmente l’unica cosa certa è che ad essere esclusi sono proprio 15 comuni terremotati: per la precisione 8 in provincia di Teramo e 7 in quella di Pescara.

Abbiamo poi provato a verificare quanti altri impianti in provincia hanno i requisiti propedeutici per poter accedere a tali benefici. Questi i risultati della verifica: sono 18 i grossi impianti a terra che potrebbero aver usufruito dei ricchi incentivi previsti nell’emendamento, di cui 2 in comuni marginali del cratere e 16 fuori dai confini. Nasce così il sospetto che ai 20 Mw di Celano potrebbero aggiungersi altri 18 Mw, situati quasi tutti in comuni marsicani. in questo caso, gli incentivi lievitati potrebbero quasi raddoppiare. [ su questi 18 impianti rinviamo per un’analisi dettagliata all’articolo: 6 – Terremoto dell’Aquila. Piccone: « Opportunità per la Marsica » ]

Il prossimo articolo:

 5 – Celano green energy: spunta l’anonima

Altri articoli dell’inchiesta:

1 – Parte l’inchiesta «La Marsica baciata dal sole»

2 – Fotovoltaico nella Marsica: i dati di partenza

3- Fotovoltaico a Celano: il colpaccio di Piccone

4 – Trovato l’inganno, fatta la legge: Terremoto a L’Aquila e incentivi a Celano

4b – SCHEDE: i nove Senatori firmatari del maxi emendamento 2.10000

4c – 4c – Comma 3-Novies: commento al testo

5 – Celano green energy: spunta l’anonima …e le banche

Sullo stesso argomento:

[paypal-donation purpose=”La Marsica baciata dal sole” reference=”Articolo 4″]

L’APPELLO DI SITe.it – L’inchiesta che stiamo conducendo è scivolosa e molto complessa, richiede pertanto un impegno notevole ed è necessario l’aiuto di tutti. I nostri lettori possono collaborare in tante maniere: segnalando nuovi elementi o eventuali imprecisioni che saremo ben lieti di correggere, oppure aiutandoci nella diffusione e condivisione dei contenuti. I colleghi della stampa possono – gratuitamente – rilanciare  l’inchiesta o approfondire i dati e le notizie che con essa pubblichiamo: unico vincolo la citazione della fonte e il link all’articolo originario. Agli amministratori pubblici chiediamo qualcosa di più. Incontriamo molte difficoltà nel reperimento della documentazione depositata nei vari Comuni (iter autorizzativi, convenzioni ecc.). Ad essi pertanto rivolgiamo – anche solo per una questione di trasparenza – un appello a rendere disponibile tale documentazione, magari veicolando in “evidenza” la sua pubblicazione sui siti istituzionali dei rispettivi enti locali, dove per legge dovrebbe già essere. I singoli consiglieri comunali, invece, possono aiutarci richiedendo direttamente ai rispettivi comuni tali documenti e rendendoli disponibili. Infine un ultimo punto: il costo di questa inchiesta, come potete immaginare, non è indifferente e quindi chiediamo – ai lettori che vogliono e che possono – di sostenerla economicamente anche solo con contribuzioni minime. Per gli imprenditori è possibile farlo anche attraverso l’acquisto di spazi promozionali sul nostro sito. Questi i nostri contatti: redazione@site.it336.400692

 

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