4c – Comma 3-Novies: commento al testo

Redazione
Redazione
8 Minuti di lettura
NOTA - In assenza di cifre ufficiali disponibili, tutti i valori stimati riportati in tabella sono il risultato di uno studio di massima commissionato nel 2014 da site.it a un tecnico specializzato. Li prendiamo a riferimento, fino a prova contraria.

 NORMA IN ESAME

Art. 2 Comma 3-Nonies del D.L. 29.12.2010 N. 225/2010 (cosiddetto Decreto milleproroghe 2011), nel testo risultante dalla conversione con Legge n. 10 del 26 febbraio 2011.

Contents
 NORMA IN ESAMECOMMENTO ED EXCURSUS STORICO CONCLUSIONELa somma di queste tre deroghe ha consentito all’impianto del Comune di Celano, rispetto a qualsiasi altro impianto analogo in Italia, di percepire incentivi maggiorati per un totale stimato in circa 181 milioni di euro.L’APPELLO DI SITe.it – L’inchiesta che stiamo conducendo è scivolosa e molto complessa, richiede pertanto un impegno notevole ed è necessario l’aiuto di tutti. I nostri lettori possono collaborare in tante maniere: segnalando nuovi elementi o eventuali imprecisioni che saremo ben lieti di correggere, oppure aiutandoci nella diffusione e condivisione dei contenuti. I colleghi della stampa possono – gratuitamente – rilanciare  l’inchiesta o approfondire i dati e le notizie che con essa pubblichiamo: unico vincolo la citazione della fonte e il link all’articolo originario. Agli amministratori pubblici chiediamo qualcosa di più. Incontriamo molte difficoltà nel reperimento della documentazione depositata nei vari Comuni (iter autorizzativi, convenzioni ecc.). Ad essi pertanto rivolgiamo – anche solo per una questione di trasparenza – un appello a rendere disponibile tale documentazione, magari veicolando in “evidenza” la sua pubblicazione sui siti istituzionali dei rispettivi enti locali, dove per legge dovrebbe già essere. I singoli consiglieri comunali, invece, possono aiutarci richiedendo direttamente ai rispettivi comuni tali documenti e rendendoli disponibili. Infine un ultimo punto: il costo di questa inchiesta, come potete immaginare, non è indifferente e quindi chiediamo – ai lettori che vogliono e che possono – di sostenerla economicamente anche solo con contribuzioni minime. Per gli imprenditori è possibile farlo anche attraverso l’acquisto di spazi promozionali sul nostro sito. Questi i nostri contatti: redazione@site.it – 336.400692

«Agli enti locali della provincia dell’Aquila, soggetti responsabili di impianti fotovoltaici, che alla data di entrata in vigore del presente provvedimento abbiano ottenuto il preventivo di connessione o la S.T.M.G. di cui alla delibera A.E.E.G. 99/08, continuano ad applicarsi, anche in deroga a quanto enunciato nel comma 2 dell’articolo 19 del decreto ministeriale 6 agosto 2010, le condizioni previste per gli impianti fotovoltaici di cui all’articolo 2, comma 173 della legge finanziaria 2008, n. 244 del 28 dicembre 2007, nonché le tariffe incentivanti (art. 6, D.M. 19.02.2007) previste per gli impianti entranti in esercizio entro il 31 dicembre 2010».

COMMENTO ED EXCURSUS STORICO

– DM 19 febbraio 2007 – Tale decreto diversifica le tariffe incentivanti anche a seconda del livello di armonizzazione architettonica, con l’obbiettivo di scoraggiare il “consumo di suolo”. In particolare, per gli impianti collocati a terra prevede tariffe più basse di quelli installati sugli edifici (a loro volta distinti tra “impianti integrati” e “impianti parzialmente integrati”).

– FINANZIARIA 2008l’art. 2, comma 173 della legge finanziaria 2008, n. 244 del 28 dicembre 2007 stabilisce che gli Enti localiSoggetti responsabili” presso il Gse di un impianto fotovoltaico, godono sempre e comunque delle tariffe incentivanti più alte, stabilite dal DM 19 febbraio 2007 (c.d. “Secondo Conto Energia”) (tra 1 kWp e 3 kWp: 0,49 euro/kWh; tra 3 kWp e 20 kWp: 0,46 euro/kWh; oltre 20 kWp: 0,44 euro/kWh), anche se tali impianti sono collocati sul terreno. Con questo articolo, in sintesi, si introduce un favore massimo per gli enti locali rispetto a quanto previsto Dal DM 19 febbraio 2007 , che tendeva a scoraggiare il “consumo di suolo” anche da parte degli enti locali.

– D.M. 6 agosto 2010 – Introduce il cosiddetto “Terzo Conto Energia” che approva il decreto relativo alle tariffe incentivanti da riconoscere agli impianti che entrino in esercizio successivamente al 31 dicembre 2010. All’art. 19 comma 2 stabilisce che “Al fine di rispettare le disposizioni generali in materia di libera concorrenza e parità di condizioni nell’accesso al mercato dell’energia elettrica, le disposizioni di cui al comma 1 si applicano agli impianti operanti in regime di scambio sul posto, nonché agli impianti, i cui soggetti responsabili sono enti locali, che entrano in esercizio entro il 2011 e per i quali le procedure di gara si sono concluse con l’assegnazione prima dell’entrata in vigore del presente decreto”.

Con tale norma si pone così fine al diritto degli enti locali a percepire le tariffe incentivanti più alte stabilite dal DM 19 febbraio 2007 anche per gli impianti a terra (diritto stabilito dalla Finanziaria 2008, art. 2 comma 173), decretando che gli ultimi impianti a godere di tale regime di favore sono quelli “che entrano in esercizio entro il 2011 e per i quali le procedure di gara si sono concluse con l’assegnazione prima dell’entrata in vigore del presente decreto”.

CONCLUSIONE

La norma del Milleproroghe 2011 ha riesumato solo per i Comuni della provincia dell’Aquila (che alla data di entrata in vigore del presente provvedimento abbiano ottenuto il preventivo di connessione o la S.T.M.G. di cui alla delibera A.E.E.G. 99/08) la regola della Finanziaria 2008 (art. 2 comma 173) – abrogata nel 2010 dal “Terzo Conto Energia” – per cui tali impianti fotovoltaici percepiscono sempre le tariffe incentivanti più alte, anche se i pannelli sono a terra, quando i Soggetti responsabili sono enti locali. Inoltre, elimina qualsiasi limite temporale per l’entrata in esercizio di detti impianti.

L’11 febbraio 2011, momento della presentazione dell’emendamento n. 1.183 a firma di Piccone e Tancredi – recepito  integralmente prima nel maxi emendamento n 2.10000 e poi approvato con la Legge n. 10 del 26 febbraio 2011 – l’iter autorizzativo dell’impianto di Celano era ancora in alto mare e i termini per accedere al Secondo conto energia erano già scaduti nel dicembre 2010. Le deroghe introdotte con l’emendamento consentono così al Comune di Celano di:

  • Rientrare nei termini (scaduti a dicembre 2010)
  • Accedere alle tariffe incentivanti per gli impianti integrati sui tetti benché sia realizzato a terra (abrogate nell’agosto 2010)
  • Eliminare il limite temporale per l’entrata in esercizio dell’impianto (avvenuta solo nel maggio 2016)

La somma di queste tre deroghe ha consentito all’impianto del Comune di Celano, rispetto a qualsiasi altro impianto analogo in Italia, di percepire incentivi maggiorati per un totale stimato in circa 181 milioni di euro.

Il prossimo articolo:

 4 – Celano green energy: spunta l’anonima

Gli articoli dell’inchiesta:

1 – Parte l’inchiesta «La Marsica baciata dal sole»

2 – Fotovoltaico nella Marsica: i dati di partenza

3- Fotovoltaico a Celano: il colpaccio di Piccone

4 – Trovato l’inganno, fatta la legge: Terremoto a L’Aquila e incentivi a Celano

4b – SCHEDE: i nove Senatori firmatari del maxi emendamento 2.10000

4c – 4c – Comma 3-Novies: commento al testo

5 – Celano green energy: spunta l’anonima …e le banche

Sullo stesso argomento:

[paypal-donation purpose=”La Marsica baciata dal sole” reference=”Articolo 4″]

L’APPELLO DI SITe.it – L’inchiesta che stiamo conducendo è scivolosa e molto complessa, richiede pertanto un impegno notevole ed è necessario l’aiuto di tutti. I nostri lettori possono collaborare in tante maniere: segnalando nuovi elementi o eventuali imprecisioni che saremo ben lieti di correggere, oppure aiutandoci nella diffusione e condivisione dei contenuti. I colleghi della stampa possono – gratuitamente – rilanciare  l’inchiesta o approfondire i dati e le notizie che con essa pubblichiamo: unico vincolo la citazione della fonte e il link all’articolo originario. Agli amministratori pubblici chiediamo qualcosa di più. Incontriamo molte difficoltà nel reperimento della documentazione depositata nei vari Comuni (iter autorizzativi, convenzioni ecc.). Ad essi pertanto rivolgiamo – anche solo per una questione di trasparenza – un appello a rendere disponibile tale documentazione, magari veicolando in “evidenza” la sua pubblicazione sui siti istituzionali dei rispettivi enti locali, dove per legge dovrebbe già essere. I singoli consiglieri comunali, invece, possono aiutarci richiedendo direttamente ai rispettivi comuni tali documenti e rendendoli disponibili. Infine un ultimo punto: il costo di questa inchiesta, come potete immaginare, non è indifferente e quindi chiediamo – ai lettori che vogliono e che possono – di sostenerla economicamente anche solo con contribuzioni minime. Per gli imprenditori è possibile farlo anche attraverso l’acquisto di spazi promozionali sul nostro sito. Questi i nostri contatti: redazione@site.it336.400692

 

Condividi questo articolo