1 – Parte l’inchiesta « La Marsica baciata dal sole »

Angelo Venti
Angelo Venti
10 Minuti di lettura

Quella che oggi presentiamo è un’inchiesta a puntate di SITe.it sul tema degli impianti fotovoltaici e sugli incentivi che annualmente piovono sulla Marsica. Si tratta di decine di milioni di euro – è bene chiarirlo subito – che vengono prelevati dalle tasche di tutti noi: ogni famiglia italiana contribuisce a questi incentivi con una quota di quasi 90 euro l’anno. Sono quindi soldi nostri.

IMPIANTI E INCENTIVI NELLA MARSICA – Nei 37 comuni marsicani risultano in funzione, tra piccoli e grandi, un totale di 1.378 impianti, per una potenza complessiva incentivata di 115 Mw. I grandi impianti a terra, che producono consistenti profitti, sono concentrati però solo in alcuni comuni.

Nel 2015 il Gse (Gestore servizi energetici) per tutti gli impianti marsicani ha erogato oltre 33 milioni 480mila euro. In quest’ultima cifra non sono ancora comprese le entrate dell’impianto di Celano, in quanto è entrato in funzione solo quest’anno. Si stimano, solo per esso, altri 14 milioni e 300mila euro che porterebbero la somma totale a oltre 47 milioni 780mila euro l’anno. Una cifra elevata sul cui percorso – e destinazione finale – è interesse di tutti fare chiarezza.

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I MILIARDI IN GIOCO – In Italia il GSE (Gestore servizi energetici) nel 2014 ha erogato complessivamentecirca 15,8 miliardi di euro di incentivi (di cui 6,6 miliardi solo per il fotovoltaico). I ricavi, derivanti principalmente dalla vendita dell’energia elettrica sul mercato, si sono aggirati sui 2,4 miliardi di euro. Ne è risultato un fabbisogno economico netto di circa 13,4 miliardi di euro. Miliardi di euro l’anno che, sfilati dai portafogli delle famiglie italiane vengono convogliati al Gse, che provvede a distribuirli sotto forma di incentivi per la produzione di energia elettrica da fonti alternative come: fotovoltaico, eolico, idraulico, geotermia, biocarburanti, biomasse, ma anche impianti di termovalorizzazione da fonti rinnovabili e …assimilate.

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Quella che oggi presentiamo è un’inchiesta a puntate di SITe.it sul tema degli impianti fotovoltaici e sugli incentivi che annualmente piovono sulla Marsica. Si tratta di decine di milioni di euro – è bene chiarirlo subito – che vengono prelevati dalle tasche di tutti noi: ogni famiglia italiana contribuisce a questi incentivi con una quota di quasi 90 euro l’anno. Sono quindi soldi nostri.IMPIANTI E INCENTIVI NELLA MARSICA – Nei 37 comuni marsicani risultano in funzione, tra piccoli e grandi, un totale di 1.378 impianti, per una potenza complessiva incentivata di 115 Mw. I grandi impianti a terra, che producono consistenti profitti, sono concentrati però solo in alcuni comuni.Nel 2015 il Gse (Gestore servizi energetici) per tutti gli impianti marsicani ha erogato oltre 33 milioni 480mila euro. In quest’ultima cifra non sono ancora comprese le entrate dell’impianto di Celano, in quanto è entrato in funzione solo quest’anno. Si stimano, solo per esso, altri 14 milioni e 300mila euro che porterebbero la somma totale a oltre 47 milioni 780mila euro l’anno. Una cifra elevata sul cui percorso – e destinazione finale – è interesse di tutti fare chiarezza.PERCHE’ QUESTA INCHIESTA« LA MARSICA BACIATA DAL SOLE »Dopo il caso di Luco dei Marsi, SITe.it decide di avviare una complessa inchiesta, organica e più ampia, questa volta a scala marsicana. E’ un’inchiesta a puntate basata sui dati del Gse (che nel frattempo ha iniziato a rendere disponibili), visure presso la Camera di commercio e su altre nostre ricerche. Un complesso lavoro di raccolta e intreccio di dati – sono 700mila gli impianti esistenti in Italia – con cui si tenta per la prima volta un’analisi della situazione nei singoli comuni marsicani, concentrando l’attenzione solo sui grossi impianti a terra. L’obiettivo è quello di ricostruire la storia e gli iter dei grossi Parchi fotovoltaici disseminati sul nostro territorio e di accertare a chi, e con quali modalità, finisce questo fiume di soldi pubblici.Prossimo articolo: Fotovoltaico nei comuni marsicani: i datiL’APPELLO DI SITe.it – L’inchiesta che stiamo conducendo è scivolosa e molto complessa, richiede pertanto un impegno notevole ed è necessario l’aiuto di tutti. I nostri lettori possono collaborare in tante maniere: segnalando nuovi elementi o eventuali imprecisioni che saremo ben lieti di correggere, oppure aiutandoci nella diffusione e condivisione dei contenuti. I colleghi della stampa possono – gratuitamente – rilanciare  l’inchiesta o approfondire i dati e le notizie che con essa pubblichiamo: unico vincolo la citazione della fonte e il link all’articolo originario. Agli amministratori pubblici chiediamo qualcosa di più. Incontriamo molte difficoltà nel reperimento della documentazione depositata nei vari Comuni (iter autorizzativi, convenzioni ecc.). Ad essi pertanto rivolgiamo – anche solo per una questione di trasparenza – un appello a rendere disponibile tale documentazione, magari veicolando in “evidenza” la sua pubblicazione sui siti istituzionali dei rispettivi enti locali, dove per legge dovrebbe già essere. I singoli consiglieri comunali, invece, possono aiutarci richiedendo direttamente ai rispettivi comuni tali documenti e rendendoli disponibili. Infine un ultimo punto: il costo di questa inchiesta, come potete immaginare, non è indifferente e quindi chiediamo – ai lettori che vogliono e che possono – di sostenerla economicamente anche solo con contribuzioni minime. Per gli imprenditori è possibile farlo anche attraverso l’acquisto di spazi promozionali sul nostro sito. Questi i nostri contatti: redazione@site.it – 336.400692

COME CI SFILANO I SOLDI DI TASCA – Quando ogni 2 mesi paghiamo la bolletta dell’energia elettrica, solo una parte serve per l’energia effettivamente consumata e le imposte. Paghiamo anche un’altra serie di voci, tra cui la Spesa per oneri di sistema (che incide quasi per il 20% sulla bolletta), che comprende gli importi fatturati per la copertura di costi relativi ad attività di interesse generale per il sistema elettrico, che sono a carico di tutti i clienti finali del servizio. In questa spesa troviamo anche la Componente A3 (pari a oltre il 90% degli Oneri di sistema), che serve per finanziare il meccanismo di incentivi riconosciuti per la produzione di energia elettrica da sistemi fotovoltaici, da fonti rinnovabili o fonti assimilate alle rinnovabili. La componente A3 costa a una famiglia media italiana quasi 90 euro l’anno.

fotovoltaico-luco-drone1PERCHE’ QUESTA INCHIESTA

Siamo favorevoli alle energie alternative e anche alla loro corretta incentivazione con fondi pubblici: sulla destinazione finale di questi soldi, però, si sa troppo poco, complice spesso i silenzi assordanti di tanti enti locali. E’ su questo aspetto che vogliamo fare chiarezza

COME NASCE – Con la pubblicazione di due numeri di site.it/briganti – “L’Affare all’ombra del sole” nel 2013 e  “Cortocircuito a Luco, salvati tre milioni di euro” nel 2015 – ci eravamo già occupati  di un parco fotovoltaico realizzato dal Comune di Luco dei Marsi. Una vicenda che non esitammo a definire quantomeno “opaca”: un comune si presta a fare da Testa di legno e, per un “piatto di lenticchie“, consente a dei privati di realizzare un impianto da 0,5 Mw e di accedere a incentivi cui non avevano diritto. Una brutta pagina fatta di balletti di certificati e false dichiarazioni, sparizione di documenti, e con il coinvolgimento di amministratori, ditte, tecnici e funzionari pubblici, culminata nel 2015 con il ritiro del consenso del Gse agli incentivi già accordati e lo smantellamento dell’impianto, che nel frattempo era entrato in funzione. Sulla vicenda risulta anche un’inchiesta della Procura di Avezzano, di cui abbiamo però perso le tracce.

Lo stesso anno il Gse avvia sul territorio nazionale una serie di controlli a campione e riesce a “recuperare” altri 357 milioni di euro. Casi esemplari che dimostrano quanto il controllo sociale può contrastare l’assalto alla diligenza degli incentivi pubblici e favorire la riduzione dei prelievi sulle bollette dei cittadini.

« LA MARSICA BACIATA DAL SOLE »

Dopo il caso di Luco dei Marsi, SITe.it decide di avviare una complessa inchiesta, organica e più ampia, questa volta a scala marsicana. E’ un’inchiesta a puntate basata sui dati del Gse (che nel frattempo ha iniziato a rendere disponibili), visure presso la Camera di commercio e su altre nostre ricerche. Un complesso lavoro di raccolta e intreccio di dati – sono 700mila gli impianti esistenti in Italia – con cui si tenta per la prima volta un’analisi della situazione nei singoli comuni marsicani, concentrando l’attenzione solo sui grossi impianti a terra. L’obiettivo è quello di ricostruire la storia e gli iter dei grossi Parchi fotovoltaici disseminati sul nostro territorio e di accertare a chi, e con quali modalità, finisce questo fiume di soldi pubblici.

consiglio-comunale-iconaNON SOLO QUESTIONE DI SOLDI …MA ANCHE DI DEMOCRAZIA – Nel settore della produzione di energia da fonti alternative ruotano interessi enormi, capaci di condizionare pesantemente non solo l’economia della zona ma anche la stessa vita amministrativa dei nostri enti locali, complici i contestuali tagli ai trasferimenti dello Stato che hanno prosciugato le casse dei Comuni.

SITe.it si è già occupato del proliferare sul nostro territorio di progetti d’impianti per la produzione di energia da fonti alternative: eolico, biomasse, biocarburanti, termo valorizzatori, fotovoltaico. Progetti dalle procedure spesso opache, che muovono capitali consistenti e che – come per il Partito dell’acqua e il Partito dei rifiuti – fanno sospettare l’esistenza di un nuova formazione attiva anche sul nostro territorio, anche questa trasversale rispetto agli schieramenti politici tradizionali: il Partito dell’energia.

Prossimo articolo: Fotovoltaico nei comuni marsicani: i dati

Gli altri articoli dell’inchiesta:

1 – Parte l’inchiesta «La Marsica baciata dal sole»

2 – Fotovoltaico nella Marsica: i dati di partenza

3- Fotovoltaico a Celano: il colpaccio di Piccone

4 – Trovato l’inganno, fatta la legge: Terremoto a L’Aquila e incentivi a Celano

4b – SCHEDE: i nove Senatori firmatari del maxi emendamento 2.10000

4c – 4c – Comma 3-Novies: commento al testo

5 – Celano green energy: spunta l’anonima …e le banche

Sullo stesso argomento:

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L’APPELLO DI SITe.it – L’inchiesta che stiamo conducendo è scivolosa e molto complessa, richiede pertanto un impegno notevole ed è necessario l’aiuto di tutti. I nostri lettori possono collaborare in tante maniere: segnalando nuovi elementi o eventuali imprecisioni che saremo ben lieti di correggere, oppure aiutandoci nella diffusione e condivisione dei contenuti. I colleghi della stampa possono – gratuitamente – rilanciare  l’inchiesta o approfondire i dati e le notizie che con essa pubblichiamo: unico vincolo la citazione della fonte e il link all’articolo originario. Agli amministratori pubblici chiediamo qualcosa di più. Incontriamo molte difficoltà nel reperimento della documentazione depositata nei vari Comuni (iter autorizzativi, convenzioni ecc.). Ad essi pertanto rivolgiamo – anche solo per una questione di trasparenza – un appello a rendere disponibile tale documentazione, magari veicolando in “evidenza” la sua pubblicazione sui siti istituzionali dei rispettivi enti locali, dove per legge dovrebbe già essere. I singoli consiglieri comunali, invece, possono aiutarci richiedendo direttamente ai rispettivi comuni tali documenti e rendendoli disponibili. Infine un ultimo punto: il costo di questa inchiesta, come potete immaginare, non è indifferente e quindi chiediamo – ai lettori che vogliono e che possono – di sostenerla economicamente anche solo con contribuzioni minime. Per gli imprenditori è possibile farlo anche attraverso l’acquisto di spazi promozionali sul nostro sito. Questi i nostri contatti: redazione@site.it336.400692
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